da Italia Donna (vedi link)
Le donne italiane sono più favorevoli degli uomini all’eutanasia, soprattutto quando è il malato, senza più speranza, a chiedere coscientemente la ‘dolce morte’. In questi casi, il 58% delle donne (gli uomini sono il 48,5%) acconsentirebbe a mettere fine alle sofferenze del paziente.
D’altra parte le donne temono maggiormente il ricorso all’energia nucleare: il 43,3% dice no ad investimenti italiani nel settore e il 19,9% ha paura di incidenti. Di contro il 42,9% degli uomini sostiene la costruzione di centrali e solo il 16,4% si preoccupa di una possibile Chernobyl.
Questi alcuni dei risultati emersi dall’indagine “Donne, scienza e società” condotta da Observa – Science in Society e presentata oggi da Massimiano Bucchi a Roma, nella Sala del Carroccio al Campidoglio, in occasione della presentazione dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (O.N.Da).
L’indagine, realizzata su un campione rappresentativo della popolazione italiana, intende mettere in luce le principali differenze tra uomini e donne sulla percezione delle prospettive e dei rischi legati alla scienza.
Ad esempio si evidenzia piuttosto chiaramente, in termini di aspettative per ciò che la ricerca potrebbe o dovrebbe fare, un interesse più spiccato delle donne per i temi legati alla biomedicina: la loro aspettativa più forte per i prossimi decenni è legata alla sconfitta del cancro e maggiore è anche la propensione a ritenere prioritari gli investimenti in neuroscienze e biotecnologie. Questo orientamento si riflette anche nell’ambito della percezione del rischio, laddove la preoccupazione delle donne è più rivolta a fenomeni quali epidemie e nuovi virus.
Il problema delle fonti energetiche è invece ben presente ad entrambi i sessi: il 29,3% delle donne e il 28,6% degli uomini ritiene che le risorse vadano impiegate per scoprire energie alternative. Orientamento confermato dal fatto che per entrambi (43% e 54,7%) l’inquinamento prodotto dal traffico è la condizione più pericolosa per la salute. Decisamente minore, rispetto agli uomini, l’interesse verso settori quali l’energia nucleare o le nanotecnologie.
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Fonte: Observa – Science in Society
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