Finlandia:
la socialista Halonen riconfermata presidente
La
socialista Tarja Halonen è stata riconfermata presidente della
Finlandia, per altri sei anni. Con l’appoggio dell’estrema sinistra
e dei sindacati, Halonen ha raccolto il 51,8% dei voti battendo il
candidato conservatore Sauli Niinisto, che ha ottenuto il 48,2% delle
preferenze. Con la conferma di Halonen, i social-democratici ottengono
il quinto mandato consecutivo, il terzo da quando il presidente è
eletto a suffragio diretto dal 1994.
«Domani
si torna al lavoro», ha commentato, pragmatica, Halonen. E stata
una vittoria ampiamente prevista, ma forse meno brillante di quanto
inizialmente ipotizzato. Al primo turno delle presidenziali, che si
sono tenute il 15 gennaio, la candidata di sinistra aveva ottenuto
il 46% dei voti contro solo il 24% del suo avversario, che ha realizzato
una rimonta impressionante nelle ultime settimane, facendo campagna
elettorale su posizioni spesso a quelle di Halonen e presentandosi
come un uomo liberale in economia ma sensibile alla giustizia sociale.
L’avversario conservatore comunque ha riconosciuto subito la vittoria
di Halonen, commentando: «Oltre a Tarja Halonen, il vincitore
più grande è la democrazia finlandese».
Tarja
Halonen è rimasta colpita dall'exploit elettorale dello sfidante
ma ha incassato la vittoria, la seconda dopo il 2000, quando fu la
seconda donna d'Europa ad essere eletta presidente dopo la Svezia.
«Sei anni fa fui la prima donna presidente, questa volta sono
la prima donna presidente rieletta», ha detto Halonen, distesa
e sorridente. La chiave del suo successo, secondo gli esperti, potrebbe
essere come sei anni fa il voto femminile.
Lei
femminista, ex sindacalista, di origini modeste, laureata in diritto,
più volte ministro (anche degli Esteri), è apprezzata
per i suoi modi franchi. Ha sempre difeso i diritti di gay e lesbiche,
arrivando a dimettersi dalla Chiesa luterana, chiesa di Stato in Finlandia.
Ha fatto campagna sostenendo di voler continuare a «difendere
il diritto dei finlandesi al lavoro, alla sicurezza, all'uguaglianza
e alla protezione sociale». In politica estera, vuole avvicinare
il proprio paese alla Russia di Vladimir Putin. Con lei al potere
è quasi scontato che la Finlandia, paese non allineato, non
entri nella Nato.
In Italia Halonen è conosciuta soprattutto per le volgari battute
che il presidente del Consiglio le rivolse lo scorso 21 giugno, atteggiandosi
a macho latino. All'inaugurazione della nuova Autorità europea
per la sicurezza alimentare (Efsa), insediata a Parma e non in Finlandia,
il premier disse a mò di battuta che «durante un lungo
lavorio diplomatico feci anche la corte al presidente della Finlandia,
rispolverando tutte le mie arti da play boy ormai lontane nel tempo».
Ma ad Helsinki le battute sessiste non sono particolarmente gradite.
Il giorno dopo l'ambasciatore italiano in Finlandia venne convocato
al ministero degli Affari Esteri finlandese dove venne «informato
dello stupore del governo finlandese». L’ennesima battuta volgare
di Silvio che si tramutò in un’ennesima figuraccia internazionale.
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