LE
FALSE PROMESSE DEI SENZA PATRIA
di Anna Rossi
"Nessun
know-out potrà mai servire l'uomo se l'uomo non sarà
in grado di governarlo con quella spiritualità che abbraccia
gli altri con sentimenti di comprensione, umiltà e convergenza".
Poche
e scarne parole, pronunciate da Papa Benedetto XVI, non furono
mai così veritiere nel centrare la necessità e
la modalità con cui venire fuori dal ginepraio in cui
il "mondo evoluto" è piombato.
Ho
meditato a lungo su questa frase e mentre le riconoscevo il
merito di una sintesi perfetta ero catapultata in uno spazio
di rinuncia e dolore infiniti.
Da
quel giorno non perdo più di vista quello spazio, è
lo spazio che intercorre fra la percezione del sopraggiungere
di una calamità e la consapevolezza di esserci totalmente
dentro, è lo spazio in cui tutte le donne, prima o poi,
si incontrano nel sacrificio della rinuncia.
La
sofferenza del sesso "debole" è antica, radicata
nelle tradizioni che discriminano, sponsorizzata dalle politiche
religiose che ghettizzano, vivificata da un patriarcato mentale
che subordina incessantemente.
I
meccanismi, attraverso i quali si attua da sempre la repressione
femminile, sono disciplinati da un discutibile buon senso fatto
di promesse e millantate concessioni a cui credo sia giunto
il tempo di rispondere con altrettanto rigore.
C'è
stato un alto tradimento sulla pelle del genere femminile e
chi ci ha tradito ci ha negato l'opportunità di indipendenza
e di libera scelta mistificando. Il genere umano è stato
bloccato nella sua evoluzione...le nostre sconfitte sono divenute
le sconfitte dei giovani e di quegli uomini che non si rapportano
con il vigore e la violenza che discrimina ed emargina.
Chi
ci ha tradito, fosse pure l'universo intero, ha invecchiato
il futuro degli uomini.
Le
false promesse dei senza patria interpretati dai signori del
narcisismo materialistico, dai mercenari al soldo del potere,
dai fobici sessisti, dai folli di Dio... non possono più
trovare orecchie; al contrario ci prenderemo quel che ci appartiene
da sempre in termini di giustizia ed amore.
In
modi diversificati esistono strutture patriarcali che sono alla
base della società, al contrario esistono società
in cui le donne sono state e sono più libere... ma non
esiste il matriarcato.
Credo
che molte donne abbiano cominciato a percepire il condizionamento
profondo ed insostenibile della loro vita e di quella degli
uomini.
Credo
che la trama sottostante la civilizzazione si chiami violenza
: ed è alla violenza che dobbiamo dare una risposta forte,
una risposta organizzata in strutture di rifugio, di cura, di
sostegno e di solidarietà sempre più coese fra
di loro ed unite negli intenti.
La
nostra società, quella delle false promesse dei senza
patria, la società della politica corrotta e volgare...
nel frattempo sussurra in "rosa"... non sa che il
tempo sta per scadere.
Generazioni
future le donne vi salutano!
Prof.Anna
Rossi
Roma 12/03/2008
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