Sono
una ladra d’immagini. Raramente un collage parte con un tema
al quale fa seguito la raccolta del materiale. E’ il contrario,
come per la poesia. C’è una fase d’immagazzinamento di tutto
ciò che mi colpisce per colore, forma, contenuto. Durante l’attesa,
negli studi medici, dove è facile trovare riviste illustrate,
sfoglio le pagine e le strappo furtivamente. Il materiale è
raccolto e messo da parte. Perfino dimenticato. Poi, arriverà
il momento in cui questi frammenti sorgeranno dal caos e andranno
a formare come tanti tasselli il disegno compiuto d’un tema
che m’interessa. L’arte
del collage, puramente mentale, deriva dal movimento del cubismo
ed ha avuto seguaci quali Picasso, Braque, Severmi ecc.Ogni
tipo di materiale può essere utile: i miei collage sono fatti
con carte particolari acquistate al Louvre, a Parigi, ma utilizzo
anche ritagli di giornale, tessere telefoniche, carta crespa,
carta lucida ecc...
Le
macchine e gli Dei
Per
esempio, in questo collage, Picasso ha usato carta di giornale
e carta da parati...
Senza
volerlo, gli artisti sono attratti dale stesse forme, attingendo
all’inconscio collettivo. Solo dopo aver realizzato il collage,
mi sono resa conto che - per esempio Robert Delaunay nel ritratto
di Philippe Soupault - il tema della “tenda” che si ricollega
a quella di finestra, di riparo, di vedere e non vedere non
era del tutto nuovo!
1922,
huile sur toile, 197x130 cm. MNAN, Centre Georges Pompidou,
Paris.
L’oggetto
(Antonioni dava molto valore agli oggetti, basti ripensare all’inizio
del film “L’eclisse”, in particolare alla scena in cui la camera
indugia sul posacenere) è “più di quello che si manifesta ai
nostri occhi”. Paul Klee: “L’oggetto si espande oltre i limiti
della sua apparenza in virtù del fatto che sappiamo che la cosa
è ben altro di ciò che il suo aspetto esteriore rivela ai nostri
occhi”. Gli oggetti hanno un potere magico. Cosi, una tessera
telefonica può rappresentare il volto di un pescatore:
Molti
collage riproducono motivi ornamentali celtici, in particolare
nodi e intrecci, linee curve che davano l’idea della continuità
e dell’unità.