Francesca Santucci

Poesie da
MADREFIGLIA
A.L.I. Penna d’autore, 2009
anche in eBook (clicca qui)


Francesca Santucci, “Madrefiglia”, composizione digitale

Nel ventre di mia madre

Fui in lei un tempo,
desiderio pensiero
caso germoglio fiore
frutto, nel ventre
di mia madre linfa fui
e ritmo impulso elettrico
moto del cuore,
primo suo pensiero
del mattino
ultimo della sera.
La doglia dolorosa
ci separò, poi l’altro
strappo. Ora in me giace,
mio pensiero ricordo
struggimento rimpianto
spasmo nel mio ventre
ispirazione e canto.

 

Epilogo
(Piangente mia carne)
quasi una poesia futurista

Sirena d’ambulanza
di corsa di corsa
bisogna fare in fretta,
presto più presto,
ma ormai è tardi,
al finale volge
la danza delle ore, la figlia
della Notte, del Sonno
sua sorella, la donna
in veste negra involta,
sul livido
destriero ghignando
impugnando avanza
stringendo solitaria
la nera sua falce,
ché l’uomo è sogno
d’ombra, e bolla
d’acqua et “omnes
una manet nox”. (1)
Stenosi aortica serrata in attesa
d’intervento chirurgico
edema polmonare
in stenosi aortica
edema acuto
dispnea ingravescente
ossigenoterapia lasix intubazione
oro-tracheale adrenalina
adrenalina adrenalina
atropina solfato…
Arresto cardiorespiratorio
(assenza di coscienza, respiro, circolo)
asistolia irreversibile
manovre rianimatorie
sospese dopo 40’: (paziente)
deceduto
in pronto soccorso.
“Morz en une eure tot desfait”: (2)
piangente mia carne!

1) Tutti ci aspetta una sola notte, Orazio, “Carm”. 1, 28, 15.
2) La Morte in un’ora tutto disfa, Hélinand de Froidmont, “Vers de la Mort”.

 

Luce

Non vago pensiero
molesto od ombra
grande inquietante
da sempre in agguato
acquattata
nei più profondi
meandri dell’inconscio,
confusamente
nei sogni percepita,
quando per mia madre
giunse l’ora
la morte venne
tenebra reale ad occultare.
Fu, quello, il tempo
della disperazione;
la terribile sconosciuta,
Atropo inesorabile,
chirurgica si mostrò
tagliando il filo,
ma il cordone dell’Amore
non recise, ché saldo a lei
ancora mi costringe,
ed è luce nel buio,
presenza costante
nell’assenza,
per sempre Madrefiglia.

Francesca Santucci