MINISTERI
SENZA GONNA, DONNA 1 DIRETTORE GENERALE SU 6
(DIRE)
Roma, 31 gen. - Portano la gonna ma sono comunque arrivate al
vertice della pubblica amministrazione, ai posti piu' 'blasonati'
dei ministeri. Sono i direttori generali donna dei dicasteri,
un gruppetto di 46 persone, contro circa 250 colleghi uomini,
piu' o meno un quinto rispetto al totale dei dirigenti di prima
fascia, neo nominati grazie alla legge sullo spoils system approvata
il 24 novembre 2006. A nove mesi dall'insediamento della nuova
legislatura, non tutti i ministeri hanno ancora un organigramma
definitivo: piu' in difficolta' sono i dicasteri 'spacchettati'
(che hanno cioe' visto le deleghe divise), quelli della Solidarieta'
sociale e della Famiglia, delle Infrastrutture e dei Trasporti,
dell'Istruzione e dell'Universita' e Ricerca, e quelli appena
nati, ovvero il ministero per le Politiche giovanili e Sport.
Ma qual e' la situazione ministero per ministero, relativa al
livello amministrativo, ai direttori generali, appunto, e non
a quello politico (i capi dipartimento ad esempio, stretti collaboratori
che ogni ministro sceglie nel suo staff)? Il dicastero piu'
'rosa' e' quello dei Rapporti con il parlamento e Riforme istituzionali,
retto da Vannino Chiti, nel quale su tre dipartimenti due sono
governati da donne, mentre per il momentol'equilibrio e' mantenuto
dal ministero di Paolo Ferrero (Solidarieta' sociale), che,
composto da sei dipartimenti, ha due dirigenti donne, due uomini
e due ancora vuoti.
Nei ministeri senza portafoglio, lapresenza delle donne e' inferiore
anche a causa di una struttura piu' semplificata, mentre nei
dicasteri 'pesanti' il numero delle direttrici aumenta, anche
se in proporzione la loro presenza e' nettamente inferiore a
quella dei colleghi del 'sesso forte'. Se il ministero dei Beni
culturali di Francesco Rutelli ha sette donne al vertice dei
dipartimenti, la loro presenza si diluisce in mezzo a 25 colleghi
uomini. Stessa situazione per il ministero della Salute di Livia
Turco, dove tre donne si confrontano con nove uomini.
Maglia
nera, invece, per il ministero delle Politiche comunitarie,
dove, su un totale di quattro dipartimenti, nessuno e' retto
da una donna. Idem nell'altra sezione del dicastero, quella
del Commercio internazionale. Stessa storia per il ministero
dell'Economia, dove gli uomini governano 42 dipartimenti su
42. A parte, invece, i dicasteri di Giovanna Melandri (Giovani
e Sport) e di Alfonso Pecoraro Scanio (Ambiente), che, ancora
in fase di ristrutturazione, non hanno per il momento donne
dirigenti di prima fascia. Cosa succede invece per il comparto
amministrativo del ministero delle Pari opportunita', guidato
da Barbara Pollastrini? Al momento c'e' una sola donna che ricopre
il ruolodi direttrice generale, contro due uomini. Ma attenzione:
c'e' unposto ancora vacante e in ogni modo il "direttore
dei direttori",ovvero il capo del dipartimento, e' una
donna, Silvia Della Monica.
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